giovedì 18 marzo 2010

Paura e delirio a Las Vegas!

Dopo varie miglia eccomi arrivare a Los Angeles dove ho un contatto con una vecchia conoscenza milanese che oramai vive da molto tempo qui ed e' inserito nello star system hollywoodiano. Decido di sistemarmi in una zona tranquilla anche perche' tutti sconsigliano down town in quanto molto pericolosa e cosi' mi trovo un albergo sulla collina di hollywood vicino a sunset blvd, che e' la zona con maggiori locali. Gia' dalla prima sera vengo proiettato in una situazione particolare (diciamo pure cosi) e mi ritrovo seduto a tavola con vari personaggi famosi nostrani ai quali racconto il mio lungo viaggio in terre lontane, spesso vivendo con l'essenziale, il che fa molto ridere pensare che lo stia raccontando a gente che vive di cose superflue ed effimere. La serata e' comunque piacevole e prende una piega alcolica non indifferente. Il giorno seguente decido di svegliarmi presto e di fare una lunga camminata per Mullholland drive e quindi ammirare la vista della citta' con la celebre scritta, del mare e dei monti. La sera invece decido di raggiungere gli altri ragazzi americani del van, che essendo dei musicisti mi portano in un localino sul sunset blvd dal nome "libertine". Qui consiglio di venirci il lunedi' sera in quanto fanno lunghe jam session di musica che e' difficile da spiegare ma che e' impossibile non ballare (pura poesia). Qui la musica la sentono e la ballano molto piu' di noi e in questo locale la fanno molto bene, alternandosi ai vari strumenti con un unico scopo: divertire e divertirsi, ma anche sperare che qualcuno li possa notare. Durante la serata conosco anche dei musicistii italiani che sono in cerca di fortuna qui a L.A per essere scoperti da qualche discografico e sono capitati nel posto giusto in quanto pare che durante la serata ci fosse un talent scout di rilevante importanza. Anche se la competizione e' molto dura, sono consapevoli che la fortuna gira e detto inter nos, speriamo anche per me in quanto mi sto recando per un paio di giorni a Las Vegas (la citta'del diavolo) per una puntatina, ma soprattutto per ammirare due bellezze naturali che la circondano: il Grand Canyon e la Death Valley. Arrivo a Las Vegas di sera dopo un rapido passaggio per la Death Valley (really amazing) decido di uscire subito attratto ovviamente come un bambino da tutte le luci che riescono a ipnotizzare anche uno come me che non lo definiresti mai un giocatore d'azzardo incallito. Devo dire che in questo luna park per adulti, dove il dio denaro scandisce il ritmo della vita come un elettrocardiogramma, la ricostruzione di Venezia con la torre Eiffel sullo sfondo merita un passaggio. La mattina seguente mi alzo all'alba per la visita al Grand Canyon nella parte piu' a sud nello stato dell' Arizona che sicuramente e' la parte migliore per ammirare una delle meraviglie naturali che ti lasciano senza fiato e solo puoi renderti conto ancora una volta che lo spettacolo naturale batte quello umano a mani basse. Indescrivibile la sensazione di trovarsi davanti a cosi' tanta grandezza del Canyon e la visione e' resa ancora piu' suggestiva dalle cime imbiancate dalla neve. Insomma la visione della neve in un'area desertica come questa e' alquanto rara e credetemi che avrei voluto aver dietro gli sci, ma mi sono limitato a fare hiking fino ad un enorme passerella di cristallo chiamata appunto sky walk che ti permette di ammirare i ben 2 mila metri sottostanti. Nota negativa il fatto che non ti permettono di fare foto purtroppo e quindi le uniche immagini si possono trovare su google. Ora che i miei occhi sono appagati me ne torno verso la citta' delle stelle per poi risalire verso nord e tornare a San Francisco.

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