domenica 14 marzo 2010

On the road again!

Sbarco finalmente a San Francisco dopo un volo lungo ma tutto sommato piacevole.Sono praticamente stato ad un soffio dal sogno di tutti quelli che prendono l'aereo, ovvero farsi un componente della crew. Mi e' andata molto bene, in quanto ho trovato una persona giovane di provenienza italiana e che mi ha preso diciamo in simpatia da subito. Abbiamo praticamente ricreato un simpatico salottino dietro le tendine riservate alla crew e non vi dico altro. Mi ritrovo a San Francisco, citta' libertina (diciamo sotto tutti i punti) fin dagli anni 70 con la nascita della cultura hippie sulla costa ovest degli Stati Uniti. Mi cerco ovviamente un ostello nella zona tra Haight e Ashbury street che e' stato l'epicentro di quegli anni e ancora oggi devo dire che se ne vedono di tutti i colori. La citta' e' un continuo sali e scendi (metafora della vita) e oltre il famoso ponte consiglio anche la Transamerica Pyramid che e' un enorme grattacielo a forma di piramide appunto molto suggestivo. Nella citta' della musica e della liberta' ogni tanto si vedono passare tram milanesi e moto guzzi usate dai poliziotti e dentro il Moma vi sono anche opere di design che ci riguardano, il che mi fa molto piacere e conferma la nostra avanguardia verso l'arte e la tecnica. Nell'ostello flower and power conosco dei giovani americani che mi offrono un passaggio in van verso il sud e piu' precisamente verso San Diego, ovviamente accetto subito per poter ripercorrere le strade della musica e dell'amore della beat generation. Il viaggio e' durato la bellezza di quasi 14 ore ed e' stato affrontato purtroppo in una unica tirata poiche' uno dei componenti aveva un aereo che non poteva perdere giu' a San Diego, dove invece io e gli altri superstiti stremati dal viaggio decidiamo di trovarci una sistemazione. Altra sistemazione geniale, in quanto ci troviamo in un ostello gemellato a quello di San Francisco che oltre ad avere i muri tappezzati di famosi musicisti e artisti e' anche una sorta di comune con musica diffusa e liberta di espressione. Insomma si possono lasciare vari oggetti o disegni che vengono apprezzati dai futuri e anche Rufus ha lasciato la sua impronta oltre ovviamente un ricordino nel cesso, ma questi sono particolari su cui sorvolerei. San Diego essendo al confine con il Messico e' bilingue e se anche di giorno non offre tanto, la notte merita in quanto e' piena (almeno qui in zona) di locali con musica dal vivo (oro per le mie orecchie) e ha anche una little Italy. Ora mi spostero' nella citta' delle star dove provero' magari con la mia tecnica camaleontica ad entrare in qualche party e poi nella citta' del gioco d'azzardo dove pur non avendo uno sghello tentero' la fortuna.
Per il momento e' tutto e vi mando un messaggio di pace ed amore in stile hippie.

3 commenti:

Matteo ha detto...

peace rufus!

Anonimo ha detto...

occhio ai fricchettoni!
saluti
pinna

Anonimo ha detto...

occhio ai fricchettoni!
saluti
pinna