mercoledì 30 dicembre 2009

SYDNEY: GREAT WAVES AND HIGH BEATS!

Che dire, mi ritrovo qui in Australia da 48 ore e gia' me ne sono successe di tutti i colori dovute probabilmente per la presenza di vari amici italiani o per la consapevolezza di soffermarmi per un po' di tempo.
Qui nella terra dei canguri tutto e' sottosopra e l'acqua dello sciacquone gira nel senso opposto al nostro oltre ad avere un fuso orario piu' di 10 ore avanti rispetto all'Italia.
Il fatto di essere avanti di tempo non sottointende anche di esserlo socialmente, ma se devo essere sincero in questa isola denominata NSW (New South Walles), in quanto scoperta non molto tempo fa dai gallesi, la crisi non si sente e le possibilita' economico lavorative sono molte e ben retribuite. Molti giovani da tutto il mondo vengono qui per reinventarsi una professione e la qualita' della vita e' molto alta. Arrivo a destinazione in una casa in condivisione con varia gente pittoresca tra cui dei maori new zelandesi e il mio amico Gio che si fermera' qui per circa un anno.
Ci troviamo in un quartiere residenziale a nord della baia di Sydney e il primo giorno essendoci brutto tempo decidiamo insieme a Marta (la sua ragazza venuta dall'Italia per le vacanze) di prendere l'auto (una jeep suzuki scapottata) e andare a vedere la partenza della Hobart race (regata del giro isola tasmania e ritorno).
La giornata prosegue con visita varie baie che formano l'arcipelago e poi decidiamo di andare a trovare Tony e Oli nel quartiere di Bondi beach che e' quello piu' famoso per i giovani di tutto il mondo che vi giungono. La prima sera praticamente rimango ospite di Tony e Oli che hanno una casa grazie a un'amica (essendo vissuti qui per un anno) e giriamo per vari locali pieni di giovani da ogni parte del mondo. Il giorno successivo torno nel mio quartiere e decido con Gio' invece di preparare una cena italiana ai vari elementi che abitano nel nostro edificio. La serata prende una piega alcolica (qui la gente tazza veramente tanta birra) e nel degenero che si crea succedono vari litigi tra coppie, arrivano dei poliziotti, mi sviene tra le braccia una coinquilina e rischio di prendermi subito a manate con un enorme maori che gioca a rugby e che spadroneggia (ho usato la tecnica camaleontica da italiano dicendo di avere uno zio del sud italia mafioso e di non voler avere casini qui in quanto mi fermero' per un po' di tempo). Ci stiamo preparando per NYE (New year eve) e dormo ormai spesso a casa di Tony in quanto e' decisamente piu' comoda essendo a 100 metri dal mare in questa baia di surfisti che la sera si lasciano andare e dove stanno montando un palco enorme che ospitera' concerti e i migliori Dj del pianeta per il capodanno. L'altra sera decidiamo di andare a trovare in questo locale italiano i gestori che avevano dato lavoro a Tony 3 anni fa e tra un bicchiere e l'altro conosciamo altri ragazzi italiani (due ragazze e un ragazzo) con cui si instaura un bel rapporto e decido di proseguire la serata con loro sia per lasciare solo Tony con la sua ragazza, sia per conoscere meglio una delle due con cui dovrei affrontare un viaggetto verso Byron bay e quindi la barriera corallina.
La serata vola e l'alcol anche e sul ritorno di casa trovo una tavola da surf abbandonata che decido di portami dietro (con varie persone che pensavano che io andassi a surfare a quella ora di notte) e rincaso alle 4 del mattino bello messo e con una tavola da surf (non vi dico i commenti di Tony). Mi sveglio presto l'indomani con l'adrenalina di voler provare subito a surfare, ma mancano le derive e il laccetto alla caviglia. Mi fiondo in un surf shop per sistemarla, ma mi chiedono la bellezza di 75 dollari e essendomi prosciugato tutto la sera prima, decido di sistemarla in altri modi. Vado verso il cantiere dove stanno preparando il concerto per cercare un cimino con cui fare un laccetto e rovistando tra vari oggetti, trovo anche un monopattino d'acciao che decido di prendere e appunto un guinzaglio con cui faccio la mia cavigliera. Qui sara' il loro spirito capitalistico nel buttar via gli oggetti quasi nuovi, ma io essendo giunto da paesi come l'India dove vedi la poverta' e dove governa lo spirito di riutilizzo, qui non mi faccio scrupoli nel dar nuova vita a cio' che trovo. Insomma se questa tecnica inizia a funzionare e ho gia' trovato una tavola da surf e un utile monopattino per i miei spostamenti, spero di trovare anche una giovane ragazza (se dovesse andarmi male il 31 notte) tra gli oggetti smarriti.
Auguro a tutti un buon inizio di anno nuovo che sia rivolto alla salute, alla pace e all'amore di voi e dei vostri cari......un caldo abbraccio dall'emisfero australe.