sabato 5 dicembre 2009

L'alba di un nuovo giorno...enjoy your life!

L'idealismo non e' l'opposto del realismo, ma in particolari giorni, mesi, anni tutte le forze cosmiche ci spronano alla scoperta dei valori spirituali e per contro, in altri periodi, ci esorta a occuparci, in modo quasi esclusivo, dell'esteriolizzazione delle nostre facolta'. In seno alla nostra societa', il desiderio spasmodico, soverchiante, di possedere beni materiali e' pervenuto alla sua fase culminante, e gli uomini tornano ad avvertire, acuto, l'anelito alla conoscenza spirituale. Premetto che cio' scritto qua sopra non e' frutto della mia mente, ma di una lettura che mi sta accompagnando durante questo viaggio ed e` rivolto all'insegna della pace, della riflessione e della spiritualita'. Non c'e' lettura piu' azzeccata (condita ovviamente con lunghe discussioni con Santi e altri due chicos guapi spagnoli)per visitare Varanasi o per bere un tea davanti ad uno dei centinaia di templi che si possono visitare. Oggi ad esempio abbiamo fatto con una guida indiana (con fatiscenze simili a quello dei Tenenbaum) il tour dei templi e ce ne e' uno in particolare che mi ha colpito di piu` ed e` stato il tempio rivolto al dio Durga. E` un tempio colorato tutto di rosso e al suo interno vi sono varie campane poste sotto ad un corridoio centrale che vengono suonate a chi compie il tragitto, ma essendo queste campane di dimensioni varie e' un continuo scampanellio che viene accompagnato da un canto di sottofondo e da una rapida benedizione con acqua "santa" del gange. Esperienza mistica che non ho potuto riprendere in quanto severamente proibito ma che provo a documentarvi con le mie sensazioni. Ieri sera siamo finiti invece ad un concerto di musica indiana con annesso spettacolo folcloristico che ci ha condotto a passeggiare per i vari gaht e dove Santi e' stato morso da una scimmia (probabilmente ne aveva tutte le ragioni). Dopo una visita veloce al pronto soccorso ci siamo ritirati sulla terrazza dell`albergo, ma e' stato dura prendere sonno a causa di una rissa tra scimmie e dalla continua musica di ogni sorta (percussioni e canti sacri) come sottofondo. Alzata alle 5 per una gita fuori prima in barca con visione di varie cremazioni e poi verso monasteri e templi sparsi sulle colline circostanti. Insomma qui siamo nella citta' della spiritualita' ed e' giusto ogni tanto riflettere su se stessi per capire che l'alba di un nuovo giorno non ti aspetta e che anche nella ciclicita` e' buona cosa godersi la vita!

giovedì 3 dicembre 2009

Benares alias Varanasi

Dopo un viaggio tremendo di circa 12 ore in treno eccoci arrivare a Varanasi, citta' conosciuta in India come Benares o anche la citta' della purificazione.
Si trova nella regione dell' Uttar Pradesh a meta' distanza tra Bodghaya e la capitale di questa regione che e' Lucknow. Qui sulle rive del Gange e' sorta la piu' antica citta' dell' India, ed e' anche chiamata scherzosamente la Venezia dell' India. Ma passiamo a noi e alle nostre sensazioni, come dicevo durante il lungo viaggio in treno, siamo venuti a conoscenza di una simpatica coppia spagnola con cui abbiamo fatto comunella. Entrambi molto giovani, sono in viaggio da piu' di un mese, ma credono di fermarsi qui in india per altri 6 mesi. Lui si chiama Santiago ed e' simpatico ma molto asciugone credo che sia il primo turista a stressare gli indiani e non viceversa. Parla in continuazione di qualsiasi tema e per le mie amiche romane e' apparso subito molto affascinante; mentre io sinceramente mi sono occupato di conoscere meglio la sua ragazza. Dopo una nottata di discorsi assurdi che solo certe situazioni ti possono portare a fare, conosciamo anche una ragazza di Parigi che sta affrontando da sola un viaggio in India e che di primo acchito non sembra dare molto in confidenza. L'arrivo alla stazione di Varanasi e' stata molto comica, in quanto ci eravamo promessi tutti quanti di avere le idee chiare su dove farci portare, quanto spendere e cosa rispondere (anche perche' la guida sostiene che sia una delle citta' piu' pericolose dell`India) e noi come Toto' e peppino all' arrivo a Milano ci siamo fatti subito abbordare dai primi indiani. Il sonno fottuttissimo e la debolezza dopo tanti giorni di viaggio ci hanno praticamente reso delle prede succulente e in piu' quella pazza della francese inizia ad urlare e a correre su e giu per la stazione in quanto aveva perso il suo borsello (insomma una situazione di M). Io con molta diplomazia cerco di far saltare fuori il borsello e in effetti salta fuori con tutti i documenti ma senza un soldo ovviamente e poi richiamo tutti alla calma in quanto sembravamo tutti scimmie impazzite in un posto da brividi. Decidiamo di prendere il taxi rishaw verso una guest house e la francese si impunta sul prezzo o comunque su questioni di principio, io e lo spagnolo ci guardiamo negli occhi e decidiamo di sbolognarci del pacco regalo francese con un solo motto (liberte`-egalite`-fraternite` e aggiungerei inculite`).
La mossa e` conveniente anche se era molto carina ma poco gestibile e dopodiche` giungiamo alla nostra guest house molto carina e pulita rispetto agli standard. Qui ho un incontro ancora una volta con una vacca che decide a tutti i costi di volermi seguire, secondo me in quanto indossavo un golf di colore rosso e cerca di entrare in tutti i modi con me in stanza. Gli indiani sono molto in sbattimento perche' per loro le vacche sono animali sacri e non possono toccarle, quindi con una serie di magheggi tra cui acqua e verdura cerchiamo di dissuaderla a dormire con me (in fin dei conti sara' anche sacro come animale ma mica fesso). La mossa riesce ma me la ritrovo fuori ad aspettarmi dopo qualche ora, insomma pressing violento. Riesco con un abile doppio passo a driblarla e con gli altri ci inseriamo nei vari vicoli di Varanasi per raggiungere il Gange e vedere la citta' da tutt'altra prospettiva.
Nei vicoli di Varanasi e' facilissimo perdersi sia per la confusione sia perche' sono tutti uguali e devo ammettere che sono ancora alla ricerca della strada verso l'albergo. Durante il mio tragitto incontro una tedesca con cui faccio rapidamente amicizia e mi porta con una scusa sulla terrazza di camera sua, io mi divincolo dagli altri e seguo la crucca che scopro fare il mio stesso giro del mondo e dopo aver passato una bella serata insieme ci promettiamo di rivederci a Sydney per i primi di gennaio e tutto contento me ne torno verso casa o almeno ci provo....

lunedì 30 novembre 2009

Dai confini del mondo una lacrima sul volto dell'eternita'

Mi trovo ai confini con il Pakistan nel deserto del Thar completamente sconnessi dal resto del mondo, infatti in questo gigantesco castello di sabbia che e' Jaisalmer, non c'e' campo e gli internet point scarseggiano. In effetti qui utilizzano ancora vari segnali per mandarsi messaggi ed e' meglio impararli fin da subito prima di immergersi nel deserto. Prima della mia notte accampato con dei beduini ho voluto vedere il forte che e' una potenza di sabbia eretta nel 1100 sulla collina di Trikuta. Dentro le mura vi si possono ammirare ben 7 templi giainisti che sono uno piu' bello dell'altro. Qui nel profondo silenzio si possono contemplare le stelle, infatti vi sono vari osservatori sulla strada che porta poi verso il Pakistan.
Dopo questa breve ma intensa esperienza decido insieme alle mie tre amiche (che pian piano scopro essere delle ballerine professioniste di varie danze indiane) di risalire verso nord e di portarci verso la grande attrattiva dell' india che e' stata indicata come una delle sette meraviglie del mondo moderno...il Taj Mahal.
Per arrivare ad Agra e quindi al Taj Mahal abbiamo dovuto affrontare in cuccette piu di 24 ore di treno in condizioni igienico sanitarie al limite, ma una volta arrivati ad Agra ci siamo letteralmente sciolti davanti al palazzo dell'amore.
Il Taj infatti e' considerato il monumento piu' stravagante mai costruito per amore ed e' stato definito appunto una lacrima sul volto dell'eternita', ma anche (secondo mio parere) una lacrima di sudore sulle oltre 20.000 persone che hanno lavorato per la sua costruzione. L'amore al centro di questo racconto e che ha portato l'imperatore dopo la morte di sua moglie alla costruzione di questo palazzo e all'ingrigiamento dei capelli da un giorno all'altro. La leggenda inoltre narra della costruzoione di un altro Taj sulle rive opposte del fiume di colore nero che doveva fungere da tomba, insomma amore e morte contrapposti con un significato ben preciso che viene capito solo da chi ha l'anima predisposta per farlo.
Dopo sono andato a vedere l'Agra fort che e' uno dei forti moghul piu' belli di tutta l'India, questo palazzone di colore rosso e' diventato poi la prigione del suo sovrano e all'interno delle proprie mura ci si puo' perdere perche' considerato la citta' nella citta'. Il tour prosegue a ritmi serrati e con vari incontri di persone da tutto il mondo, a noi si e' aggregato uno svizzero di Ginevra che sta facendo praticamente il mio stesso giro ma in moto da solo. Insomma credevo di essere uno dei pochi pazzi a fare il giro del mondo, ma in fondo viviamo in un mondo di pazzi o forse di persone che sfuggono dalla propria routine per cercare se stessi o forse qualcosa di piu' misterioso che e' insito nella vita. Domani si riparte per andare a vedere invece il senso della morte con le cerimonie funebri e di spargizione delle ceneri nel Gange.