venerdì 18 dicembre 2009

AAA CERCASI STRILLONE ITALIANO A H.K.

Dopo qualche giorno passato qui a Hong Kong, devo dire che mi sono ambientato bene e qualche negoziante sotto l'albergo oramai riconoscendomi mi saluta e gli avvoltoi fermi ai semafori non mi propinano piu' le migliaia di porcheria come i primi giorni.
Passeggiando per un quartiere pieno di immigrati da qualsiasi paese, m'imbatto in uno strano tipo che mi segue per un po' ed io con aria indifferente proseguo per il mio cammino fino a quando giunto praticamente davanti ad un ristorante italiano, mi ferma e mi chiede di seguirlo all'interno del locale.
Io in un primo momento penso ad un classico abbordaggio per turisti, ma poi presentandosi e offrendomi da bere mi svela il motivo del suo gesto, che consisterebbe nel fatto che secondo lui io essendo italiano avrei dovuto travestirmi da tipica maschera italiana per fermare la gente fuori per strada ed invitarla ad entrare. Insomma vi immaginate io vestito da arlecchino o da gondoliere veneziano cantare tipiche canzoni italiane (tipo: volare oppure o'sole mio) per strada in mezzo ad una miriade di cinesi. Cosa volete che gli abbia risposto?
Tipo quiz televisivo prendo tempo e poi come uno dei tanti concorrenti del gioco dei pacchi rispondo: "ringrazio il dottore, rifiuto l'offerta e vado avanti"...Andando avanti mi ritrovo in un parco in mezzo ad altissimi grattacieli e mi soffermo a osservare dei ragazzi che si dilettano nel giuoco del calcio.
Ad un certo punto vengo invitato a giocare e ovviamente non mi tiro indietro nel farlo. Appena svelo la mia nazionalita' subito si innesca il meccanismo di elencazione di tutti i club italiani che qui conoscono bene e che reputano i migliori al mondo. Stringo amicizia con un paio di loro e cordialmente mi invitano ad un ritrovo universitario in serata, anche in questo caso non mi tiro indietro e ripenso continuamente a quelle ragazze in divisa che mi hanno fissato durante il match come se fossi un extraterrestre. Anche durante il ritrovo svoltosi in un localino vicino all'universita' vengo continuamente bersagliato di occhiate e sguardi. Subito si innesca uno strano gioco di sguardi, che se appena dall'essere osservato, rivolgo la mia attenzione su di loro immediatamente abbassano lo sguardo e si mettono a ridere. Insomma vai capire cosa avranno per la testa queste cinesi: pigne? o forse mandorle?
La serata procede alla grande ma ad un certo punto decido di ritirarmi in branda dato che l'indomani mi sarei dovuto svegliare presto per proseguire il mio viaggio verso la citta' proibita ovvero Beijing o piu' comunemente Pechino.

mercoledì 16 dicembre 2009

LUCI DELLA RIBALTA

Bene decido di lasciare la Thailandia e prendo un aereo direzione Hong Kong per fermarmi qualche giorno, fare il visto per Pechino e magari un po' di shopping.
Arrivo all'aereoporto che subito mi impressiona per la sua grandezza e sinceramente credo che sia uno dei piu' grandi dell'Asia in quanto tutti i voli diretti da occidente ad oriente passano di qua.
Mi procuro una mappa e decido di dirigermi subito a fare il visto per la Cina (vi chiederete, ma come Hong Kong non e' in Cina? La risposta e' ovviamente si anche se non fa parte della Repubblica Cinese, ma e' come dire un territorio a statuto speciale) cosi' speciale appunto che il visto mi costa 1000$Hk circa 100 euro nostri che devo dire e' molto caro.
Vabbe' dopo la prima batosta prendo la metro (e ci metto circa 20 minuti a capire quale prendere perche' sembra di giocare a battaglia navale es: 32p 14f block c) che mi porta verso il mio albergo. Qui mi accorgo di non essere propriamente ad Hong Kong, in quanto dovete sapere che si espande su due isolette che sono: Lantau island dove si atterra con l'aereo, Hong kong island e Kowloon peninsula che e' una penisola e dove mi trovo con l'alloggio. La visione da questa penisola e' la migliore in quanto da' la possibilita' di vedere tutti i grattacieli dell'isola di fronte che e' HK appunto.
Sono del distretto del business e del commercio e mi sembra di essere in un formicaio ma va bene d'altronde sono un terzo della popolazione del pianeta e mi ci dovro' abituare. Hong Kong la definirei la citta' dalle mille luci, sara' perche' sono arrivato di sera, sara' perche siamo sotto natale e qui illuminano anche il piu' insulso palo, sara' infine che e' una metropoli che vive 24h su 24 e dove la gente lavora 25h su 24. Paradiso della finanza e del commercio, ha il suo fascino di ex dominio inglese e l'aria che vi si respira anche se pessima per lo smog comunque di rinascita e di uno sguardo sul futuro.
Qui tutto si puo' fare e tutto si puo' comperare, anche se la vita ha gli standard delle metropoli piu' conosciute dove il capitalismo e il dio denaro governano e ti fanno lievitare (per lo piu' anche in senso fisico dato che il piu' basso degli edifici non ha meno di 15 piani).
Insomma dopo tutto ci sta essere passati per questa piccola e sconosciuta cittadina e chissa' mai se ci ritornero' intanto pero' do un abbraccio grande alla nostra cara piccola Italia.