mercoledì 30 dicembre 2009

SYDNEY: GREAT WAVES AND HIGH BEATS!

Che dire, mi ritrovo qui in Australia da 48 ore e gia' me ne sono successe di tutti i colori dovute probabilmente per la presenza di vari amici italiani o per la consapevolezza di soffermarmi per un po' di tempo.
Qui nella terra dei canguri tutto e' sottosopra e l'acqua dello sciacquone gira nel senso opposto al nostro oltre ad avere un fuso orario piu' di 10 ore avanti rispetto all'Italia.
Il fatto di essere avanti di tempo non sottointende anche di esserlo socialmente, ma se devo essere sincero in questa isola denominata NSW (New South Walles), in quanto scoperta non molto tempo fa dai gallesi, la crisi non si sente e le possibilita' economico lavorative sono molte e ben retribuite. Molti giovani da tutto il mondo vengono qui per reinventarsi una professione e la qualita' della vita e' molto alta. Arrivo a destinazione in una casa in condivisione con varia gente pittoresca tra cui dei maori new zelandesi e il mio amico Gio che si fermera' qui per circa un anno.
Ci troviamo in un quartiere residenziale a nord della baia di Sydney e il primo giorno essendoci brutto tempo decidiamo insieme a Marta (la sua ragazza venuta dall'Italia per le vacanze) di prendere l'auto (una jeep suzuki scapottata) e andare a vedere la partenza della Hobart race (regata del giro isola tasmania e ritorno).
La giornata prosegue con visita varie baie che formano l'arcipelago e poi decidiamo di andare a trovare Tony e Oli nel quartiere di Bondi beach che e' quello piu' famoso per i giovani di tutto il mondo che vi giungono. La prima sera praticamente rimango ospite di Tony e Oli che hanno una casa grazie a un'amica (essendo vissuti qui per un anno) e giriamo per vari locali pieni di giovani da ogni parte del mondo. Il giorno successivo torno nel mio quartiere e decido con Gio' invece di preparare una cena italiana ai vari elementi che abitano nel nostro edificio. La serata prende una piega alcolica (qui la gente tazza veramente tanta birra) e nel degenero che si crea succedono vari litigi tra coppie, arrivano dei poliziotti, mi sviene tra le braccia una coinquilina e rischio di prendermi subito a manate con un enorme maori che gioca a rugby e che spadroneggia (ho usato la tecnica camaleontica da italiano dicendo di avere uno zio del sud italia mafioso e di non voler avere casini qui in quanto mi fermero' per un po' di tempo). Ci stiamo preparando per NYE (New year eve) e dormo ormai spesso a casa di Tony in quanto e' decisamente piu' comoda essendo a 100 metri dal mare in questa baia di surfisti che la sera si lasciano andare e dove stanno montando un palco enorme che ospitera' concerti e i migliori Dj del pianeta per il capodanno. L'altra sera decidiamo di andare a trovare in questo locale italiano i gestori che avevano dato lavoro a Tony 3 anni fa e tra un bicchiere e l'altro conosciamo altri ragazzi italiani (due ragazze e un ragazzo) con cui si instaura un bel rapporto e decido di proseguire la serata con loro sia per lasciare solo Tony con la sua ragazza, sia per conoscere meglio una delle due con cui dovrei affrontare un viaggetto verso Byron bay e quindi la barriera corallina.
La serata vola e l'alcol anche e sul ritorno di casa trovo una tavola da surf abbandonata che decido di portami dietro (con varie persone che pensavano che io andassi a surfare a quella ora di notte) e rincaso alle 4 del mattino bello messo e con una tavola da surf (non vi dico i commenti di Tony). Mi sveglio presto l'indomani con l'adrenalina di voler provare subito a surfare, ma mancano le derive e il laccetto alla caviglia. Mi fiondo in un surf shop per sistemarla, ma mi chiedono la bellezza di 75 dollari e essendomi prosciugato tutto la sera prima, decido di sistemarla in altri modi. Vado verso il cantiere dove stanno preparando il concerto per cercare un cimino con cui fare un laccetto e rovistando tra vari oggetti, trovo anche un monopattino d'acciao che decido di prendere e appunto un guinzaglio con cui faccio la mia cavigliera. Qui sara' il loro spirito capitalistico nel buttar via gli oggetti quasi nuovi, ma io essendo giunto da paesi come l'India dove vedi la poverta' e dove governa lo spirito di riutilizzo, qui non mi faccio scrupoli nel dar nuova vita a cio' che trovo. Insomma se questa tecnica inizia a funzionare e ho gia' trovato una tavola da surf e un utile monopattino per i miei spostamenti, spero di trovare anche una giovane ragazza (se dovesse andarmi male il 31 notte) tra gli oggetti smarriti.
Auguro a tutti un buon inizio di anno nuovo che sia rivolto alla salute, alla pace e all'amore di voi e dei vostri cari......un caldo abbraccio dall'emisfero australe.

giovedì 24 dicembre 2009

NATALE A TOKYO

Intitolo cosi la mia nuova avventura in quanto penso che i Vanzina non abbiano ancora sfornato il classico filmone di natale con questo titolo. Dopo le disavventure a Beijing e la visita della grande muraglia nel punto piu` a nord al confine con la Mongolia, decido di lasciare Mao e la Cina definitamente prendendo un aereo per il Giappone per trascorrere il natale.
Arrivo di sera e l`accoglienza e` un continuo inchino, qui devo dire che sono molto cordiali e rispettosi, ma se doveste chiedermi quale e` stata finora l`impresa piu` difficle, vi risponderei prendere la metro a Tokyo. Anche se stanco non demordo nel prendere comodamente un taxi dall'aereoporto verso il mio albergo e cerco in tutti i modi di arrivarci con i mezzi pubblici (anche perche qui il tenore della vita e` improponibile). Ovviamente sbaglio subito e mi ritrovo su un treno skyliner diretto chissa dove. All' arrivo del controllore, risulto senza biglietto e cerco di spiegargli la situazione, ma purtroppo non parla inglese e quindi mi fa scendere alla fermata successiva (che non figura neanche sulla mappa che ho). Stanco, affamato, con uno zaino pesante un quintale (non mi resta che piangere) ma poi come per magia ecco arrivare il mio salvatore, un coreano che parla inglese e traduce per me le scritte delle varie fermate della metro (piccola nota qui molte scritte non sono tradotte in inglese e quindi per noi inutili).
Ringrazio con mille inchini e mi ritrovo almeno nel quartiere giusto e magicamente imbocco la strada per l'hotel quasi subito. Stremato me ne vado a dormire con la preoccupazione di usare la metro il giorno dopo. Il mattino seguente mi sveglio di buon umore pronto ad affrontare la citta del futuro (qui veramente sembra Blade runner e manca solo il teletrasporto) e facendo colazione in albergo faccio amicizia con uno spagnolo con cui decido di avventurarmi per vari quartieri. Fortunatamente Ruben e` gia` stato qui e un po` riesce a muoversi anche se sbaglia anche lui ogni tanto le linee della metro e ci troviamo come Troisi e Benigni in "Non ci resta che piangere" a dover ripagare le tratte non in fiorini ma in yen e come loro due siamo riusciti anche qui un paio di volte nel non ripagare.
Tokyo e` impressionante, pensate che sono riusciti a riprodurre una Tour Eiffel sulla quale siamo saliti e abbiamo ammirato le migliaia di luci e grattacieli che compongono questa citta`. Devo dire che e` molto pulita e sicura rispetto ad altre metropoli visitate e la gente molto cordiale, anche se alle volte non so se lo fanno apposta o meno ma risultano un po` troppo faciloni e continuano a ridere, che quasi ti viene voglia di dire ma che cazzo hai da ridere? Culturalmente parlando invece per il momento sembrano veramente come li descrive la giallappa`s a "mai dire banzai" con letture di fumetti o manga e la figura di quel simpaticone di Doraimond un po` ovunque. Tappa consigliata e` il mercato del pesce (il piu` grande del mondo) ma bisogna svegliarsi verso le 5 del mattino perche` alle 7 e` gia finito tutto. Insomma passero` il natale in maniera diversa a mangiare suhi e sashimi e poi volero` verso il caldo australiano per la fine dell` anno, per il momento auguro un buon natale a tutti quanti!

mercoledì 23 dicembre 2009

GROSSO GUAIO A CHINATOWN...

Vi scrivo dopo parecchi giorni passati a Pechino senza poter entrare su qualsiasi tipo di blog o socialnetwork in generale, ecco spiegato il motivo di tale nome: la citta` proibita (in effetti me lo dovevo immaginare un qualche simpatico divieto impartito dal regime comunista).
Arrivo di sera con un freddo glaciale, siamo ampiamente sotto lo zero e arrivavo dal caldo, quindi in shorts e giusto una felpa per l`aria condizionata.
Insomma un perfetto imbecille che stanco decide di prendere un taxi per arrivare il prima possibile in albergo.
Salgo sul primo che mi capita e qui i taxisti sono vestiti tutti con uno strano cappotto verde militare e indossano il colbacco con la stella rossa, insomma sembra di essere a mosca. Ovviamente mi guardano come un extra-terrestre e appena mi rivolgo a loro in inglese, mi rispondono nella loro lingua che per me sono solo versi a volte anche animaleschi (hanno tono della voce alta e tirano giu certe sputate che un lama gli fa un baffo).....benvenuti a Pechino.
Non mi faccio intimorire ormai sulla mia strada dal India fino a qui ho vissuto situazioni peggiori e con molta calma mostro indirizzo del mio albergo e il simpatico taxista chiama a raccolta un paio di colleghi che iniziano a parlare tra loro come se volessero dire insomma chi e` che si gabba questo turista. Uno dei tre decide di farmi fare una telefonata ad un centralino che parlasse inglese cosi a sua volta da spiegarlo al taxista (insomma una telefonata non si nega a nessuno e in piu` ti allunga la vita).
Ovviamente il collega vuole essere pagato per la telefonata e mi chiede una cifra che non e` ragionevole, insomma contratto e decido di dargli un terzo continuando a pensare che dal comunismo questi simpatici compagni siano passati al fottismo dei turisti. Finalmente arrivo al mio hotel che sembra proprio una baita, molto familiare e gestito da ragazzi super cortesi.
Il mattino seguente faccio un giro per il quartiere visitando vari musei e monumenti tra cui appunto la citta proibita, che e` molto affascinante ed immensa.
Pausa pranzo a base di noodles (spaghetti in brodo insomma) e poi decido di andare a visitare piazza Tianmen che pare sia una delle piazze piu` grandi al mondo ed in effetti un'impresa da attraversare a piedi, anche perche` proprio quel giorno c'e` una simpatica parata militare che non permette nessun tipo di passaggio neanche alle auto. Qui nell`attesa incontro due studentesse cinesi che con aria invaghita si avvicinano a me ed iniziamo una conversazione. Decidono a tutti i costi di voler fare un pezzo di strada con me verso il mio albergo e tra una battuta e l`altra si instaura un certo feeling, dettato dal fatto che sono completamente diverso dalla loro fisionomia e in quanto credono che io sia una sorta di modello.
Sto al gioco ovviamente anche perche una delle due e` molto carina ed e` quella che finora fa maggiori apprezzamenti su di me. Mi convincono a prendere un tea caldo con loro. Entriamo in una tea house apparentemente normale e le due giovani mi conducono in una saletta con al centro un tavolo e le sedie sono solo su un lato, insomma io per sdrammatizzare dico: ma non sara` mica un'interrogazione come a scuola?
Entra una donna vestita con abiti locali e chiude la porta, ma faccio a tempo a leggere un piccolo cartello che proibiva di fare foto.
Inizio a pensare ad un inculata per turisti, ma poi penso alla naturalezza e all'innocenza delle due giovani e mi trattengo per vedere fino a che punto potesse arrivarre tutto questo teatrino. Inizia la dimostrazione e successivamente per fortuna anche la degustazione dei vari tipi di tea. Ovviamente fingo interesse ma faccio capire che non avendo dietro con me carte di credito e sufficienti contanti saro` costretto a tornare per eventuali acquisti.
Passo circa un'ora all`interno tirando in mezzo le cinesi da italiano istrione solo con l`obiettivo di non essere antipatico e spillare il numero a quella piu` carina.
Giunti al termine arriva la proprietaria con il conto da pagare e gia' nell`aria c`era puzza di inculata, ma mai avrei pensato che per un po` di acqua calda ti potessero chiedere la bellezza di 1680RMB circa 180 euro. Inizialmente mi metto a ridere facendo notare che si e` sbagliata e ha messo uno zero finale in piu` del dovuto, ma a risposta negativa e alla presenza di due simpatici Bruce Lee provo la tecnica camaleontica che aihme` non va a buon fine.
Provo altri modi per fare intendere che per un po` di acqua calda mi sembrasse assurdo questo prezzo, ma non si scende a compromessi.
Mi sento spacciato e le due giovani cinesi capiscono il mio stato d`animo e decidono di dividere quanto meno il conto. Insomma si passerebbe da 180 euro a 90 euro, comunque un furto ma meglio sempre pagare e portare le chiappe sane e salve a casa.
Decido infine di farmi scortare dalla proprietaria verso l`albergo per prelevare tale cifra con il bancomat e strada facendo cerco ovviamente in tutti i modi di scendere ad un compromesso, ma non ne vuole sapere, ad un certo punto non mi resta che sviare a tale scavallo con una fuga bella e buona alla vecchia maniera. Insomma al primo incrocio rosso inizio a correre (probabilmente facendo anche il nuovo record dei 100 metri con un paio di clarks) e imbocco la prima via affollata per cercare di mimetizzarmi. Operazione alquanto difficile dato che sono biondo alto piu` di un metro e ottanta. Vorrei terminare dicendo che come Benigni in Johnny Stecchino consiglia di non toccare le banane a Palermo, io vi consiglio di non entrare nelle tea house a Pechino.
E concludo dicendo che se a noi Italiani ci danno dei grandi truffatori, questi Cinesi sono proprio dei grandi scavalloni, anzi aggiungerei sono proprio dei glandi e basta......THE END.

venerdì 18 dicembre 2009

AAA CERCASI STRILLONE ITALIANO A H.K.

Dopo qualche giorno passato qui a Hong Kong, devo dire che mi sono ambientato bene e qualche negoziante sotto l'albergo oramai riconoscendomi mi saluta e gli avvoltoi fermi ai semafori non mi propinano piu' le migliaia di porcheria come i primi giorni.
Passeggiando per un quartiere pieno di immigrati da qualsiasi paese, m'imbatto in uno strano tipo che mi segue per un po' ed io con aria indifferente proseguo per il mio cammino fino a quando giunto praticamente davanti ad un ristorante italiano, mi ferma e mi chiede di seguirlo all'interno del locale.
Io in un primo momento penso ad un classico abbordaggio per turisti, ma poi presentandosi e offrendomi da bere mi svela il motivo del suo gesto, che consisterebbe nel fatto che secondo lui io essendo italiano avrei dovuto travestirmi da tipica maschera italiana per fermare la gente fuori per strada ed invitarla ad entrare. Insomma vi immaginate io vestito da arlecchino o da gondoliere veneziano cantare tipiche canzoni italiane (tipo: volare oppure o'sole mio) per strada in mezzo ad una miriade di cinesi. Cosa volete che gli abbia risposto?
Tipo quiz televisivo prendo tempo e poi come uno dei tanti concorrenti del gioco dei pacchi rispondo: "ringrazio il dottore, rifiuto l'offerta e vado avanti"...Andando avanti mi ritrovo in un parco in mezzo ad altissimi grattacieli e mi soffermo a osservare dei ragazzi che si dilettano nel giuoco del calcio.
Ad un certo punto vengo invitato a giocare e ovviamente non mi tiro indietro nel farlo. Appena svelo la mia nazionalita' subito si innesca il meccanismo di elencazione di tutti i club italiani che qui conoscono bene e che reputano i migliori al mondo. Stringo amicizia con un paio di loro e cordialmente mi invitano ad un ritrovo universitario in serata, anche in questo caso non mi tiro indietro e ripenso continuamente a quelle ragazze in divisa che mi hanno fissato durante il match come se fossi un extraterrestre. Anche durante il ritrovo svoltosi in un localino vicino all'universita' vengo continuamente bersagliato di occhiate e sguardi. Subito si innesca uno strano gioco di sguardi, che se appena dall'essere osservato, rivolgo la mia attenzione su di loro immediatamente abbassano lo sguardo e si mettono a ridere. Insomma vai capire cosa avranno per la testa queste cinesi: pigne? o forse mandorle?
La serata procede alla grande ma ad un certo punto decido di ritirarmi in branda dato che l'indomani mi sarei dovuto svegliare presto per proseguire il mio viaggio verso la citta' proibita ovvero Beijing o piu' comunemente Pechino.

mercoledì 16 dicembre 2009

LUCI DELLA RIBALTA

Bene decido di lasciare la Thailandia e prendo un aereo direzione Hong Kong per fermarmi qualche giorno, fare il visto per Pechino e magari un po' di shopping.
Arrivo all'aereoporto che subito mi impressiona per la sua grandezza e sinceramente credo che sia uno dei piu' grandi dell'Asia in quanto tutti i voli diretti da occidente ad oriente passano di qua.
Mi procuro una mappa e decido di dirigermi subito a fare il visto per la Cina (vi chiederete, ma come Hong Kong non e' in Cina? La risposta e' ovviamente si anche se non fa parte della Repubblica Cinese, ma e' come dire un territorio a statuto speciale) cosi' speciale appunto che il visto mi costa 1000$Hk circa 100 euro nostri che devo dire e' molto caro.
Vabbe' dopo la prima batosta prendo la metro (e ci metto circa 20 minuti a capire quale prendere perche' sembra di giocare a battaglia navale es: 32p 14f block c) che mi porta verso il mio albergo. Qui mi accorgo di non essere propriamente ad Hong Kong, in quanto dovete sapere che si espande su due isolette che sono: Lantau island dove si atterra con l'aereo, Hong kong island e Kowloon peninsula che e' una penisola e dove mi trovo con l'alloggio. La visione da questa penisola e' la migliore in quanto da' la possibilita' di vedere tutti i grattacieli dell'isola di fronte che e' HK appunto.
Sono del distretto del business e del commercio e mi sembra di essere in un formicaio ma va bene d'altronde sono un terzo della popolazione del pianeta e mi ci dovro' abituare. Hong Kong la definirei la citta' dalle mille luci, sara' perche' sono arrivato di sera, sara' perche siamo sotto natale e qui illuminano anche il piu' insulso palo, sara' infine che e' una metropoli che vive 24h su 24 e dove la gente lavora 25h su 24. Paradiso della finanza e del commercio, ha il suo fascino di ex dominio inglese e l'aria che vi si respira anche se pessima per lo smog comunque di rinascita e di uno sguardo sul futuro.
Qui tutto si puo' fare e tutto si puo' comperare, anche se la vita ha gli standard delle metropoli piu' conosciute dove il capitalismo e il dio denaro governano e ti fanno lievitare (per lo piu' anche in senso fisico dato che il piu' basso degli edifici non ha meno di 15 piani).
Insomma dopo tutto ci sta essere passati per questa piccola e sconosciuta cittadina e chissa' mai se ci ritornero' intanto pero' do un abbraccio grande alla nostra cara piccola Italia.

sabato 12 dicembre 2009

DISPERATO EROTICO STOMP A PATTAYA!

Eccomi arrivato a Pattaya, una citta' balneare a circa 100 km da Bangkok.
Ovviamente da visitare non c'e' molto in quanto e' un posto di villeggiatura sul mare pieno di tedeschi e russi che si aggirano per le strade mano nella mano con ragazze locali (penso che sono proprio teneri e che in fondo si vede che e' proprio amore).
Decido di fermarmi un paio di giorni e mi scelgo un albergo vicino alla spiaggia dal nome orientale Romeo,ehehe penso un po' di nostalgia italiana, ed invece trappola per turisti italiani.
Ancora in veste di giornalista conosco il direttore dell'albergo pensando ad un italiano probabilmente giunto qui parecchi anni fa, ed invece mi ritrovo un cazzo di crucco panzone che la prima cosa che mi chiede sono nazionalita' e soldi.
Premetto che gia' io i tedeschi non li sopporto e se poi si pongono in questa maniera sicuramente non andremo troppo d'accordo, comunque sto alle regole e pian piano che visito l'albergo mi accorgo che e' praticamente invaso da crucchi per lo piu' grassi e vecchi che si intrattengono con seducenti thailandesi (insomma un' enorme parco giochi per adorabili e longilinei crucchi che rimorchiano amabili donne per bene thailandesi). Subito mi viene voglia di abbandonare tale situazione, ma poi decido di conoscere anche questa realta' della thailandia che avevo sentito parlare, ma che non pensavo fosse cosi radicata sul territorio e decido di ribattezzare la cittadina Puttanaya.
La mia prima uscita avviene con il calar del sole e cerco un posto dove mangiare qualcosa, faccio due passi sul lungo mare e noto che comunque e' pieno di locali dentro i quali vi sono solo thailandesi pronte a saltarti addosso; insomma detto cosi sembrerebbe il paradiso per qualsiasi uomo o politico, ma credetemi che di primo acchitto ti senti in imbarazzo da solo davanti a cosi tante donne.
Scelgo ovviamente un classico pub inglese che mi attrae solo per il fatto che trasmette un po' di sano calcio, cosi dopo varie birre ed euro goal, mi accingo al ritorno verso l'hotel e sulla strada mi trattengo un po' a chiaccherare con una giovane locale sul motivo di cosi tante donne rispetto agli uomini thailandesi.
Vabbe' il discorso poi si sposta in maniera piu' profonda sull' amore e ad un certo punto avrei voluto stopparla e dirle (ma cosa ne vuoi sapere tu dell' amore che finora hai fatto solo sesso per professione?) ma mi sono trattenuto dal farlo, piuttosto le ho cantato un pezzo della canzone di Dalla che da' il titolo alla mia storia:..."penso delusioni a grandi imprese, a una thailandese...ma l'impresa eccezionale dammi retta e' essere normale..." (grazie Lucio posso dire di avere incontrato una puttana ottimista e di sinistra e le ho dato modo di farmi un bel massaggio rilassante). Tutto il resto happy ending!

venerdì 11 dicembre 2009

CAMALEONTICO RUFUS SI AGGIRA PER BANGKOK...

Intanto mi scuso per il post precedente scritto di fretta e furia con i-phone in un italiano poco comprensibile.
Per quanto riguarda la Thailandia devo dire che finora non e' che mi stia entusiasmando tanto quanto l'India. Mi ritrovo a Bangkok da qualche giorno e pensavo sinceramente fosse piu' economica, invece qui il turismo occidentale ha portato ricchezza e soprattutto capitalismo. Ma per la mia quotidiana sopravvivenza sto adottando il metodo camaleontico: ovvero l'arte di immedesimarmi nei personaggi piu' variegati a seconda dei momenti.
Ad esempio oggi per avere uno sconto maggiore in hotel mi sono finto giornalista di una importante rivista di viaggi, spiegando al direttore che sto compiendo un lungo viaggio in varie localita' del mondo e ovviamente mostrandogli il mio biglietto aereo con tappe e date, ci e' cascato alla grande. E' incredibile ma sta funzionando in tutti i posti in cui vado e anche se in India non ne ho avuto bisogno per una politica prezzi molto piu' bassa, qui mi sta aiutando nella mia quotidiana sopravvivenza. In fondo credo che se tu cerchi di inculare me, io inculo te, (ma con stile) e cosi passo le giornate a far credere di essere gabbato ma in sostanza a gabbare. Oggi sono salito sul taxi locale che qui si chiama tuk tuk, ovviamente il giovane taxista mi chiede da quale nazione provenissi ed io rispondo Italia (sempre piu' fiero di esserlo). Parliamo un po' e scopro che essendo oggi il king day e' praticamente tutto scontato, di conseguenza scendiamo subito ad un compromesso per mezza giornata di trasporto. Mi faccio portare nella citta' "vecchia" dove vi sono piu' templi e dove mio malgrado mi continuano a scambiare per Valentino Rossi e io tra una foto e un autografo faccio il personaggio.
Tra un tempio e l'altro il taxista inizia come da copione a portarmi in vari negozi di "lusso". Il primo step e' una gioielleria (io vorrei capire che cazzo ci azzecca con me) entro in questo immenso salone e cercano di rifilarmi qualsiasi loro patacca, ma desisto in tutti i modi (del tipo non ho la ragazza, mia madre e' mancata...) finche' dicono per te amico ed io rispondo sono allergico a qualsiasi metallo, guarda non porto neanche l'orologio. Secondo step si passa per una sartoria di "lusso" dove intrattengo una piacevole chiaccherata di circa 20 minuti con il direttore che apprezza i siciliani in quanto mafiosi e cash contante alla mano, io rispondo invece che sono di Milano e che lavoro per un importante stilista e che i prezzi che propongono sono gli stessi che si trovano negli outlet al nord. Dopo una pausa breve per la visione di un tempio, finiamo in magazzino di oggettistica locale e anche qua mi fingo operatore commerciale di import-export e prendo qualche prezzo e biglietto da visita con la promessa di fare del business insieme.
Insomma stremato da qualsiasi forma di frenesia nel volerti far comperare assolutamente i loro oggetti, chiedo gentilmente di accompagnarmi in un ristorante con cucina tipica e qui divento neanche a volerlo un rispettato giornalista di una rivista rivolta ai giovani viaggiatori e ne esco illeso ma con la panza piena.
Sulla strada del ritorno decido di fare due passi a piedi e mi ritrovo vicino ad uno dei college piu' prestigiosi dove un gruppo di ragazzini mi invita a giocare a calcio con loro, oramai insito in me la tecnica camaleontica mi fingo calciatore professionista anche se devo dire che dai palleggi sono poco credibile. Continuo per il momento a domandarmi sul perche' non ho incontrato invece una ragazza di facili costumi.....ma e' frutto della prossima storia!

martedì 8 dicembre 2009

RISSA IN AEREO!

Saro' breve ma vi voglio raccontare dell'incredibile, decido di lasciare l'India con un volo notturno gia' in ritardo per i fattacci suoi e che stavo perdendo a causa di una stanchezza disumana e mi ritrovo su un volo della Cathay Pacific per Bangkok e quindi per un nuovo capitolo del viaggio.
Tutto bene a parte che alla dogana mi hanno fatto buttare tutti gli innumerevoli accendini che avevo (unico oggetto sacro che non posso non avere) e sono stato praticamente deriso dai doganieri che mi hanno dato dell' incallito fumatore...
Mi accingo a prendere posto sul veivolo che pare molto spazioso calcolando che qui l'altezza media e' molto bassa, ma cedo il mio posto, impietosito dagli occhioni di una ragazza seduta vicino a me, al suo amico e mi sposto di conseguenza tre posti dietro vicino ad un indiano pensando di avere fatto una cazzata dato che la tipa era molto carina e che non capita spesso di avere una vicina di posto tale. Servono i pasti, e tutto va alla perfezione, se non che preso da un sonno immane e isolatomi grazie alle cuffie, mi addormento. Ad un certo punto sento un rigolo caldo scendere sulla mia mano e penso che come successo prima sara' frutto di una errata apertura della bevanda del mio vicino, ma poi sento un odore infernale e faccio praticamente un salto in aria quando mi accorgo che la persona dietro ha deciso di sbraffare tutto il pasto addosso a quelli davanti. La mia pazienza non ci ha piu' visto, chiamo lo steward e mi porta a pulirmi e disinfettarmi (butto via golf) e chiedo un nuovo posto, il tipo indiano non mi chiede neanche scusa e allora io passando li vicino gli sferro una scaracchiata in faccia con mezzo aereo che guardava la scena attonito. Subito si innesca un parapiglia con spintoni e parolacce ma che viene poi sedato ed io vengo portato in prima classe dove mi viene data una nuova camicia e un pasto caldo. Vi giuro che finora e' la cosa piu' disgustosa che mi sia mai capitata.

sabato 5 dicembre 2009

L'alba di un nuovo giorno...enjoy your life!

L'idealismo non e' l'opposto del realismo, ma in particolari giorni, mesi, anni tutte le forze cosmiche ci spronano alla scoperta dei valori spirituali e per contro, in altri periodi, ci esorta a occuparci, in modo quasi esclusivo, dell'esteriolizzazione delle nostre facolta'. In seno alla nostra societa', il desiderio spasmodico, soverchiante, di possedere beni materiali e' pervenuto alla sua fase culminante, e gli uomini tornano ad avvertire, acuto, l'anelito alla conoscenza spirituale. Premetto che cio' scritto qua sopra non e' frutto della mia mente, ma di una lettura che mi sta accompagnando durante questo viaggio ed e` rivolto all'insegna della pace, della riflessione e della spiritualita'. Non c'e' lettura piu' azzeccata (condita ovviamente con lunghe discussioni con Santi e altri due chicos guapi spagnoli)per visitare Varanasi o per bere un tea davanti ad uno dei centinaia di templi che si possono visitare. Oggi ad esempio abbiamo fatto con una guida indiana (con fatiscenze simili a quello dei Tenenbaum) il tour dei templi e ce ne e' uno in particolare che mi ha colpito di piu` ed e` stato il tempio rivolto al dio Durga. E` un tempio colorato tutto di rosso e al suo interno vi sono varie campane poste sotto ad un corridoio centrale che vengono suonate a chi compie il tragitto, ma essendo queste campane di dimensioni varie e' un continuo scampanellio che viene accompagnato da un canto di sottofondo e da una rapida benedizione con acqua "santa" del gange. Esperienza mistica che non ho potuto riprendere in quanto severamente proibito ma che provo a documentarvi con le mie sensazioni. Ieri sera siamo finiti invece ad un concerto di musica indiana con annesso spettacolo folcloristico che ci ha condotto a passeggiare per i vari gaht e dove Santi e' stato morso da una scimmia (probabilmente ne aveva tutte le ragioni). Dopo una visita veloce al pronto soccorso ci siamo ritirati sulla terrazza dell`albergo, ma e' stato dura prendere sonno a causa di una rissa tra scimmie e dalla continua musica di ogni sorta (percussioni e canti sacri) come sottofondo. Alzata alle 5 per una gita fuori prima in barca con visione di varie cremazioni e poi verso monasteri e templi sparsi sulle colline circostanti. Insomma qui siamo nella citta' della spiritualita' ed e' giusto ogni tanto riflettere su se stessi per capire che l'alba di un nuovo giorno non ti aspetta e che anche nella ciclicita` e' buona cosa godersi la vita!

giovedì 3 dicembre 2009

Benares alias Varanasi

Dopo un viaggio tremendo di circa 12 ore in treno eccoci arrivare a Varanasi, citta' conosciuta in India come Benares o anche la citta' della purificazione.
Si trova nella regione dell' Uttar Pradesh a meta' distanza tra Bodghaya e la capitale di questa regione che e' Lucknow. Qui sulle rive del Gange e' sorta la piu' antica citta' dell' India, ed e' anche chiamata scherzosamente la Venezia dell' India. Ma passiamo a noi e alle nostre sensazioni, come dicevo durante il lungo viaggio in treno, siamo venuti a conoscenza di una simpatica coppia spagnola con cui abbiamo fatto comunella. Entrambi molto giovani, sono in viaggio da piu' di un mese, ma credono di fermarsi qui in india per altri 6 mesi. Lui si chiama Santiago ed e' simpatico ma molto asciugone credo che sia il primo turista a stressare gli indiani e non viceversa. Parla in continuazione di qualsiasi tema e per le mie amiche romane e' apparso subito molto affascinante; mentre io sinceramente mi sono occupato di conoscere meglio la sua ragazza. Dopo una nottata di discorsi assurdi che solo certe situazioni ti possono portare a fare, conosciamo anche una ragazza di Parigi che sta affrontando da sola un viaggio in India e che di primo acchito non sembra dare molto in confidenza. L'arrivo alla stazione di Varanasi e' stata molto comica, in quanto ci eravamo promessi tutti quanti di avere le idee chiare su dove farci portare, quanto spendere e cosa rispondere (anche perche' la guida sostiene che sia una delle citta' piu' pericolose dell`India) e noi come Toto' e peppino all' arrivo a Milano ci siamo fatti subito abbordare dai primi indiani. Il sonno fottuttissimo e la debolezza dopo tanti giorni di viaggio ci hanno praticamente reso delle prede succulente e in piu' quella pazza della francese inizia ad urlare e a correre su e giu per la stazione in quanto aveva perso il suo borsello (insomma una situazione di M). Io con molta diplomazia cerco di far saltare fuori il borsello e in effetti salta fuori con tutti i documenti ma senza un soldo ovviamente e poi richiamo tutti alla calma in quanto sembravamo tutti scimmie impazzite in un posto da brividi. Decidiamo di prendere il taxi rishaw verso una guest house e la francese si impunta sul prezzo o comunque su questioni di principio, io e lo spagnolo ci guardiamo negli occhi e decidiamo di sbolognarci del pacco regalo francese con un solo motto (liberte`-egalite`-fraternite` e aggiungerei inculite`).
La mossa e` conveniente anche se era molto carina ma poco gestibile e dopodiche` giungiamo alla nostra guest house molto carina e pulita rispetto agli standard. Qui ho un incontro ancora una volta con una vacca che decide a tutti i costi di volermi seguire, secondo me in quanto indossavo un golf di colore rosso e cerca di entrare in tutti i modi con me in stanza. Gli indiani sono molto in sbattimento perche' per loro le vacche sono animali sacri e non possono toccarle, quindi con una serie di magheggi tra cui acqua e verdura cerchiamo di dissuaderla a dormire con me (in fin dei conti sara' anche sacro come animale ma mica fesso). La mossa riesce ma me la ritrovo fuori ad aspettarmi dopo qualche ora, insomma pressing violento. Riesco con un abile doppio passo a driblarla e con gli altri ci inseriamo nei vari vicoli di Varanasi per raggiungere il Gange e vedere la citta' da tutt'altra prospettiva.
Nei vicoli di Varanasi e' facilissimo perdersi sia per la confusione sia perche' sono tutti uguali e devo ammettere che sono ancora alla ricerca della strada verso l'albergo. Durante il mio tragitto incontro una tedesca con cui faccio rapidamente amicizia e mi porta con una scusa sulla terrazza di camera sua, io mi divincolo dagli altri e seguo la crucca che scopro fare il mio stesso giro del mondo e dopo aver passato una bella serata insieme ci promettiamo di rivederci a Sydney per i primi di gennaio e tutto contento me ne torno verso casa o almeno ci provo....

lunedì 30 novembre 2009

Dai confini del mondo una lacrima sul volto dell'eternita'

Mi trovo ai confini con il Pakistan nel deserto del Thar completamente sconnessi dal resto del mondo, infatti in questo gigantesco castello di sabbia che e' Jaisalmer, non c'e' campo e gli internet point scarseggiano. In effetti qui utilizzano ancora vari segnali per mandarsi messaggi ed e' meglio impararli fin da subito prima di immergersi nel deserto. Prima della mia notte accampato con dei beduini ho voluto vedere il forte che e' una potenza di sabbia eretta nel 1100 sulla collina di Trikuta. Dentro le mura vi si possono ammirare ben 7 templi giainisti che sono uno piu' bello dell'altro. Qui nel profondo silenzio si possono contemplare le stelle, infatti vi sono vari osservatori sulla strada che porta poi verso il Pakistan.
Dopo questa breve ma intensa esperienza decido insieme alle mie tre amiche (che pian piano scopro essere delle ballerine professioniste di varie danze indiane) di risalire verso nord e di portarci verso la grande attrattiva dell' india che e' stata indicata come una delle sette meraviglie del mondo moderno...il Taj Mahal.
Per arrivare ad Agra e quindi al Taj Mahal abbiamo dovuto affrontare in cuccette piu di 24 ore di treno in condizioni igienico sanitarie al limite, ma una volta arrivati ad Agra ci siamo letteralmente sciolti davanti al palazzo dell'amore.
Il Taj infatti e' considerato il monumento piu' stravagante mai costruito per amore ed e' stato definito appunto una lacrima sul volto dell'eternita', ma anche (secondo mio parere) una lacrima di sudore sulle oltre 20.000 persone che hanno lavorato per la sua costruzione. L'amore al centro di questo racconto e che ha portato l'imperatore dopo la morte di sua moglie alla costruzione di questo palazzo e all'ingrigiamento dei capelli da un giorno all'altro. La leggenda inoltre narra della costruzoione di un altro Taj sulle rive opposte del fiume di colore nero che doveva fungere da tomba, insomma amore e morte contrapposti con un significato ben preciso che viene capito solo da chi ha l'anima predisposta per farlo.
Dopo sono andato a vedere l'Agra fort che e' uno dei forti moghul piu' belli di tutta l'India, questo palazzone di colore rosso e' diventato poi la prigione del suo sovrano e all'interno delle proprie mura ci si puo' perdere perche' considerato la citta' nella citta'. Il tour prosegue a ritmi serrati e con vari incontri di persone da tutto il mondo, a noi si e' aggregato uno svizzero di Ginevra che sta facendo praticamente il mio stesso giro ma in moto da solo. Insomma credevo di essere uno dei pochi pazzi a fare il giro del mondo, ma in fondo viviamo in un mondo di pazzi o forse di persone che sfuggono dalla propria routine per cercare se stessi o forse qualcosa di piu' misterioso che e' insito nella vita. Domani si riparte per andare a vedere invece il senso della morte con le cerimonie funebri e di spargizione delle ceneri nel Gange.

sabato 28 novembre 2009

WELCOME IN RAJASTHAN...

Bene dopo un lungo, ma piacevole tragitto in treno da Delhi, ci troviamo ad Jaipur che e' definita la citta' della vittoria ed e' il punto di accesso al deserto del Rajasthan. Dico piacevole il tragitto perche' anche se dura varie ore il servizio sulle carrozze e' veramente efficiente (pensate che ogni posto ha il suo nome con esplicitate perfino le preferenze culinarie in quanto durante il tragitto vengono serviti vari pasti ovviamente con acqua e tea a volonta').
Jaipur e' spettacolare perche' e' circondata da vari forti arroccati in cima alle colline, tra questi c'e` ne uno che ho visitato ed e' Amber (definita la citta rosa) che raggiunge il suo massimo splendore al tramonto. E' circondata dalle cinta murarie danneggiate dalle molteplici guerre in quanto roccaforte per il business delle pietre preziose ed e' urbanisticamente suddivisa in rettangoli ed ogni vicolo e' specializzato in un'attivita' commerciale diversa. Io devo essere capitato nel vicolo delle stoffe dove ho fatto dei preziosi acquisti, i colori ed i tessuti sono unici (qui una ragazza diventerebbe pazza). Dopo una fantastica giornata passata a Jaipur mi sono diretto ad Ajmer per raggiungere un paesino sperduto sui monti che si chiama Pushkar. Ajmer non e' nulla di che ma e' ritenuta strategica ed e' uno dei maggiori centri di pellegrinaggio dei musulmani.
Prendo una corriera fino a Pushkar (cittadina hippie) che e' situata ai margini del deserto e raccoglie centinaia di templi bianchi intorno ad lago sacro in quanto risale alla caduta del fiore di loto da parte del Brahma. Per arrivarci ci fermano degli strani soggetti ad un posto di blocco e ci chiedono una tassa per entrare, io e le mie amiche inizialmente ci rifiutiamo di pagare tale cifra in quanto spiego loro che non c'e' scritto nulla sulla guida (anche se in inglese ed un po' vecchiotta) e che non mi sembrano dei poliziotti. Alla fine trattiamo sul pedaggio pagando un terzo di quello richiesto (tecnica usata un po' in tutte le contrattazioni). Qui oltre alla caduta del fiore di loto ho provato una foglia chiamata bhang che e' un essiccazione di un' erba medicinale.
Non c'e' nome piu' azzeccato per tale pianta in quanto ti da' un bang completamente in testa e la visione della vita e' molto piu' rilassata. Qui a differenza delle altre citta' non c'e' traffico, ma una quantita indefinita di scimmie e animali di tutti i generi. Il primo strano incontro avviene durante una nostra passeggiata sulle rive del lago (rigorosamente a piedi nudi) dove uno strano santone per poche rupie si propone per un veloce rituale e ci da un nastro rosso da mettere al polso che e' il passaporto per Pushkar...che denomino in maniera piu' appropiata Pushker.
Visioniamo il Brahma temple che e'uno dei pochi templi al mondo dedicati a questa divinita'. La nostra guest house e' tenuta in parte da monaci Buddhisti ed e' pro free tibet, ma e'anche circondata da scimmiette dispettose che appena possono ti fregano di tutto.....io ne ho dovuta rincorrere una perche' si era impossessata di un mio cappellino.
Qui invece che la fiera delle capre troviamo la fiera dei cammelli, ma sarebbe stato piu' appropiato fare quello delle scimmie in quanto sono ovunque e ti saltano giu' dai tetti in cerca di cibo, con velocita' inaudite. Ieri sera ad esempio mi sono ritrovato in mezzo ad una festa popolare con canti, musica e petali di fiore che venivano portati in giro per la strada principale di questo villaggio (un esperienza mistica che consiglio a tutti).
La gente qui e' molto rilassata e i turisti molto hippie e rasta tra cui una coppia che ho conosciuto proveniente dal nord europa con cui ho fatto amicizia e che ci hanno portato nella loro guest house chiamata Pink Floyd in quanto ogni stanza e'dedicata ad uno delle migliori canzoni della band, una sola frase mi sovviene...Wish you were here....my friend!
La notte e' stata infernale in quanto ad un certo punto siamo stati svegliati da un continuo abbaiare di cani, urlare di scimmie e muggire di vacche; un simpatico concertino pare dovuto al passare nelle vicinanze di una tigre, insomma nulla di piu' rassicurante! Ho prenotato una gita con jeep per visionare questa riserva naturale a pochi km di distanza dove se si e' fortunati si possono veder le tigrie sinceramente speriamo di essere sfortunati e di convivere per il momento solo con simpatiche scimmiette (vestite con miei capi per giunta) e vacche che scacazzano che e' un piacere (qui la fanno essiccare e la usano come concime o per i falo').
Domani si parte alla volta di Jaisalmer ai confini con il Pakistan per una escursione nel deserto!

giovedì 26 novembre 2009

NEW DELHI OR NEWS DAILY?

Beh cari lettori, sono contento che il blog inizia a funzionare e qualsiasi vostro commento lasciato e' oro per uno come me sempre con la testa tra le nuvole.
Oggi mi sono svegliato con un gran mal di testa, chissa' poi perche'in fondo ieri sera non ho esagerato con le bevute , ma ho fatto tardi e devo dire che all'alba i colori di questa citta' sono ancora piu' belli ed intensi. Bisogna stare all'occhio pero` per gli incontri che si possono avere, ad esempio io mi sono trovato praticamente faccia a faccia con un enorme vacca che mi ostacolava il vicolo di casa e non capita tutti i giorni di trovarsi in questa situazione, anche se di "vacche" sul tragitto di casa alle ore piu' assurde della notte si possono incontrare in qualsiasi citta`. Al mio risveglio mi trovo un messaggio depositato in reception dell' hotel che mi invita cordialmente a non cercare di entrare nelle stanze che non siano la mia. Faccio mente locale ma non mi ricordo molto, ma vuoi vedere che ho tentato piu' volte di entrare in altre stanze? Vabbe' inizio la mattinata con un pranzo dando appuntamento al trio de roma nella citta' vecchia ma certamente non mi sarei mai aspettato una colazione a base di cibi cosi speziati e piccanti da farmi venire la nausea. Decido che un tea caldo possa essere sufficiente! Dopo la fantastica colazione ci rechiamo al Red Fort, il palazzo dove viveva e dove riceveva il marhaja e devo dire che non se la passava un cazzo male in quanto al suo interno troviamo vari parchi (Delhi anche se molto caotica e inquinata ha un sacco di verde) e in uno di questi decido di farli una bella pennica. A svegliarmi e' un simpatico scoiattolo in cerca di cibo (e non di una vigorsol come inizialmente avevo pensato)Dopo la visione di questo immenso palazzo decidiamo di visitare li vicino un luogo di culto, ma per arrivarci bisogna letteralmente passare in mezzo alla fiera/mercato piu' importante in questo periodo che riguarda le capre e devo dire che sono animali simpatici ed innocui, ma scacazzano che e` un piacere e non ne ho viste mai cosi tante tutte insieme (saranno state qualche decina di migliaia) non scherzo. Praticamente un' intera strada come corso vittorio emanuele piene di capre e vi lascio immaginare su cosa stessimo camminando (speriamo porti bene).
Le amiche romane intanto ricevono alcune palpate dai padroni delle capre (ma del tutto capibile essendo le poche donne in un mare di capre).
L'arrivo al monumento e' stata una guerra, ma ne e' valsa la pena in quanto li conosco con il mio solito fare una coppia di ragazze olandesi che mi scambiano per una loro cara conoscenza. Mi domando: chissa che avro' mai dell'olandese?
Accetto le mille battutine e proseguo il tour con loro spiegando che io e le altre girls probabilmente gia' da questa sera saremmo partiti in treno alla volta di Jaipur. Una di loro chiede di andare a vedere lo zoo prima di partire, ma io le rispondo che di incontri strani con gli animali per oggi ne ho gia' avuti abbastanza....

mercoledì 25 novembre 2009

India




Bene signori apro le danze, nel raccontarvi le avventure del viaggiatore Rufus.
Mercoledi 25 Novembre, sono appena atterrato a Delhi alle ore 06.25 locali dopo un volo allucinante con mille vuoti d'aria, bambini urlanti e neanche una figa seduta di fianco...insomma una tragedia.
In tutta freschezza all'aereoporto di Delhi mi affido ai molteplici consigli che mi hanno dato chi e' stato in India (grazie Cri-Trap-Pino-Conte) e mi prendo uno di quei simpatici taxi prepagati che mi portano a destinazione. Fanculo, strada facendo il taxi si rompe (mi viene da pensare: ma avra' mai passato la revisione?) vabbe` in un modo o nell'altro la prendo bene. Nota positiva almeno non siamo nella stagione delle pioggie ed il clima e' accettabile e trovo l'albergo vicino a quello del gruppetto di romane conosciute al consolato il giorno prima per il visto.
Dormo qualche ora e poi mi viene in mente di contattare un nominativo datomi dal Peg (grazie ancora stra disponibile.....e speriamo in tutti i sensi, dato che trattasi di tipa e quelle che bazzicano qui intorno non mi sembrano il massimo).Risponde al sms: vieni a prendermi all'universita' che usciamo a pranzo insieme? Rispondo ovviamente positivo (tu mi dici cosa devo fare ed io lo faccio) ma mi rendo conto di essere in stra ritardo all'appuntamento e per giunta la tipa mi continua a chiamare. Le chiedo gentilmente di aspettare ancora 5 minuti, anche se in realta' mi trovo in boxer in camera. Penso tra me e me quanto sono stronzo, ma poi mi fiondo a prendere uno di quei simpatici Ape che ho visto in giro. Il guidatore e' uno giovane e simpatico ed inizia a farmi mille domande, mi propina mille sturie, ed io gli chiedo gentilmente di correre il piu' possibile promettendogli una bella mancia perche' gli faccio capire di essere in ritardo per un appuntamento importante.
Ragazzi se sono vivo al mio primo tragitto mi sento fortunato, nel senso che il guidatore e` completamente un folle ed inizia a suonare clacson a cazzo e rischiamo piu' volte di ribaltarci o di fare frontali. Qui in India zero leggi, ti puo' succedere di tutto.
Ad un certo punto costeggiando una strada stretta sento un colpo sul tetto e mi domando che cazzo fosse successo, il guidatore con tranquillita' mi dice che puo' essere stata una scimmia ed io penso: strano non ne ho viste tante in giro, ma tempo di finire di pensare a questo che imbocca una strada con almeno una decina di scimmie ai bordi ed inizio a cacarmi sotto. Provo comunque a fare delle foto ma vengono mosse cazzo e in piu` sono in ritardo quindi gli chiedo di tarellare, non si sa mai, magari veniamo attaccati. Arrivo stranamente all'appuntamento in ritardo, esco a pranzo con la tipa con la quale si innesca subito il classico tiraggio, a ma io ti ho gia' visto etc....fino a quando troviamo amici in comune .....e vabbe'mi viene proprio da dire: ma quanto e' piccolo il mondo.
La giornata prosegue in maniera simpatica e mi porta a visitare una zona universitaria con un parco ed un tempio tutto dismesso e qui mi dice che e' un posto dove vengono i ragazzi indiani a limonare. Immaginavo e dentro di me intanto penso ma noi no? Cosi' giusto perche' ho un vertiginoso calo di salivazione!
Vabbe' no problem stasera mi promette una festa di matrimonio in una farm fuori Delhi stile Bollywood di uno sconosciuto. Le domando se non faranno problemi dato che e' un matrimonio ed io non ho di certo portato l`abito elegante. Lei mi risponde che il concetto di festa qui e' molto aperto e allora le rispondo: ottimo vado a recuperare il vestito in albergo e torno......fine prima parte!